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LE MIE RISPOSTE AI GENITORI SUL LINGUAGGIO DEI BAMBINI

Ecco qua 4 domande fatte da molti genitori a cui ho il piacere di dare la mia risposta

“Parlerà un giorno?”

Domanda che mi viene spesso posta. La risposta è sempre la stessa: dipende.

Ci sono fattori che aiutano il trattamento logopedico. La collaborazione tra terapista e genitori è fondamentale per il successo dell'intervento, per cui è importante trovare la sintonia giusta con il terapista e affidarsi per i propri dubbi e difficoltà.

Aggiungo che ci sono fattori prognostici positivi che sono influenzati dalla complessità del disturbo, dalla precocità dell’individuazione e dell’intervento, dal ritmo evolutivo e dalla adeguatezza dell’intervento.


“Mi sembra non sentirci bene”

É molto importante accorgersi che il proprio bambino senta bene quando parliamo. Infatti prima della diagnosi l'equipe medica si accerterà, chiedendo di effettuare un test audiometrico, che il bambino abbia un udito nella norma.

La diagnosi di disturbo specifico di linguaggio (DSL) si basa sui criteri di esclusione che permettono di escludere che il problema linguistico sia causato dalla presenza di certe condizioni patologiche. Per cui è necessario che il bambino abbia un buon udito.


“Mi capisce quando parlo?”

La valutazione logopedica serve a comprendere il livello di comprensione e produzione linguistica del bambino, quindi a capire in modo più specifico se il bambino capisce le parole che diciamo. Insieme a indagini cognitive, fatte dal neuropsichiatra infantile e psicologo, è possibile creare il profilo di sviluppo completo, in modo tale da aiutare il bambino nella modalità più appropriata rispetto i suoi deficit.


“Cosa posso fare?”

Dopo la diagnosi di disturbi specifici di linguaggio ci si può sentire spaventati, frustrati, arrabbiati, incompresi...per questo motivo è molto importante seguire le indicazioni della equipe medica e prendere consapevolezza, piano piano, delle difficoltà del proprio bambino per aiutarlo al meglio nel percorso di intervento.

Il mio cosiglio: è importante lasciarsi aiutare dai terapisti e medici, affidarsi e fidarsi, oltre a chiedere e informarsi

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